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Aprile 2021

La memoria visiva RESTA

in Approfonderie by

Giusto per ricordare e far vedere, perché la memoria visiva è importante, soprattutto fra qualche anno, quando magari tutto sarà disperso in carte e presunzioni di colpevolezza o di innocenza o, peggio, in tempi ormai scaduti e giudizi mancati. Cose già viste in questa terra come in altre, come nel processo Chernobyl quando dopo un anno da arresti e clamore, accadeva che a chiamare gli uffici tecnici comunali e chiedere quale fosse la situazione dei terreni indicati come inquinati da sversamenti velenosi, si creò lo scompiglio perché i “bho” e i “dove sono” abbondavano, tanto che il grano, andando a vedere con gli occhi, su quei terreni nonostante tutto cresceva e si tagliava.

Così giusto per ricordare e mettere in archivio vivente, richiamandoci all’Operazione Febbre Sharam Rifiuti del 12 aprile nel Vallo di Diano, questa è la situazione del terreno utilizzato per smaltire il liquame pericoloso ecotossico (perché a quanto pare il terreno provato uno è, ma i liquidi non restano sospesi, piuttosto circolano e vanno oltre in terreni quantomeno confinanti). Come mostrato nel video, è il terreno con l’albero, attiguo all’abitazione di chi, autotrasportatore di Atena Lucana, ha sversato e confessato e che magari per cautelarsi e cautelarci, farebbe gran cosa a recintare il suo e quelli confinanti, in modo da evitare che le pecore possano andare a brucare erba , o che qualcuno semini e raccolga fieno e orto. Sempre che non lo abbiano già fatto (brucare e seminare) in un anno e oltre, da quando l’operazione investigativa ha portato a compimento i primi risultati.

Il terreno provato è dunque uno ma la testimonianza dell’autotrasportatore, lascia il sospetto su altri siti nei quali i Cardiello avrebbero smaltito rifiuti pericolosi, e nello specifico l’area dell’azienda  dismessa “Caputo srl”, presente nella zona industriale di Polla (nel video), e aree di competenza del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo. Zone queste perquisite e poste a sequestro a fine Gennaio 2020.

Ma il terreno provato per ora è ad Atena e necessita secondo le analisi tecniche di una profonda bonifica.

Ben venga la Rete RESTA, appena costituitasi che chiede analisi nei terreni e bonifiche rapide e certe. Il tempo trascorso è già tanto e perduto. Non ne perdiamo altro. Qui il comunicato.

Salvatore Medici

Vivo nel pianeta spazio libero del Vallo di Diano

in Parole Riflesse by

SCRITTO NEL 1999

Vivo nel pianeta spazio libero del Vallo di Diano che poi tanto libero non è, e se vuoi fare qualcosa d’importante bisogna che ti adatti o semplicemente non la fai, perché non puoi, perché non c’è.  Cielo plumbeo, ore lente e assurde, quasi quasi prendo la macchina e corro come un pazzo, sarà solo la mancanza del sole oggi o chissà, ma vorrei squarciare questo quadro e scoprirne un altro, comprendere che c’è altro dietro. Come al solito. Come al solito. Il titolo del quadro: come al solito. “Sud Sud Sud insisti ca’ resisti” come dicono gli Almamegretta o “Sud Sud Sud insisti ca muori”?. E faccio domande di lavoro, domande al nord e cambiare situazioni impossibili. Il sole non è tutto, dopotutto.

La stanchezza ti sconvolge, prende il corpo, la mente e con andamento lento li fa roteare in un vortice di sabbia, molle, quasi liquido, poi ad un tratto silenzio; duro come una roccia, il pensiero chiude gli occhi, i nervi s’irrigidiscono, le parole in un disperato Perchè appassiscono e…Sono attimi, solo attimi, la sera più che altro, la mente soprattutto, un vortice, poi silenzio. Ma si ricomincia.

Il fatto è che qui da noi ci sono pochi momenti di espressione, pochi interessi sociali, culturali. Bar e videogiochi, stanze solitarie e macchine a mille all’ora. Per non parlare, quando non c’è il lavoro e il lavoro non c’è. Anche quando da parte dei ragazzi c’è l’immenso piacere di restare, è necessario partire, condizioni di forza, catene e limiti. Non sono pessimista, ho mille interessi e tanto cibo per l’anima, sarà per questo che resto qui e lotto, nei dovuti termini, per carità, ma lotto. Amo la montagna, il profumo dell’erba in primavera e quello della terra bagnata dalla pioggia, amo le pietre per quello che possono essere, e le case antiche e i centri storici, e il fermarsi un attimo per riposare, i contadini, e i posti dove c’è tanto da fare, e amo i miei e mia nonna e gli amici con gli stessi problemi, fare insieme qualcosa che abbia senso e piacere. Amo i ritmi lenti e vivi, e i vecchi racconti, e le panchine e… Aspirazioni, desideri liberatevi. Montagne del Sud. Ma le scaleremo queste montagne? Non so, forse non lo dobbiamo fare, ma siamo costretti a farlo perché per goderci la vita siamo tenuti a seguire strade che non ci appartengono.

Battiti, battiti, battiti al petto e alla testa, continui; parole, parole, parole, parlare con gli altri; giri e curve, poi veloci, dritti verso una missione, verso un progetto, poi si rigira e di nuovo si riparte. C’è tanto da creare, da fare, da dire nella quotidianità del nostro tempo e della nostra zona, dopotutto.

In attesa!

Salvatore Medici

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