La memoria visiva RESTA

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Giusto per ricordare e far vedere, perché la memoria visiva è importante, soprattutto fra qualche anno, quando magari tutto sarà disperso in carte e presunzioni di colpevolezza o di innocenza o, peggio, in tempi ormai scaduti e giudizi mancati. Cose già viste in questa terra come in altre, come nel processo Chernobyl quando dopo un anno da arresti e clamore, accadeva che a chiamare gli uffici tecnici comunali e chiedere quale fosse la situazione dei terreni indicati come inquinati da sversamenti velenosi, si creò lo scompiglio perché i “bho” e i “dove sono” abbondavano, tanto che il grano, andando a vedere con gli occhi, su quei terreni nonostante tutto cresceva e si tagliava.

Così giusto per ricordare e mettere in archivio vivente, richiamandoci all’Operazione Febbre Sharam Rifiuti del 12 aprile nel Vallo di Diano, questa è la situazione del terreno utilizzato per smaltire il liquame pericoloso ecotossico (perché a quanto pare il terreno provato uno è, ma i liquidi non restano sospesi, piuttosto circolano e vanno oltre in terreni quantomeno confinanti). Come mostrato nel video, è il terreno con l’albero, attiguo all’abitazione di chi, autotrasportatore di Atena Lucana, ha sversato e confessato e che magari per cautelarsi e cautelarci, farebbe gran cosa a recintare il suo e quelli confinanti, in modo da evitare che le pecore possano andare a brucare erba , o che qualcuno semini e raccolga fieno e orto. Sempre che non lo abbiano già fatto (brucare e seminare) in un anno e oltre, da quando l’operazione investigativa ha portato a compimento i primi risultati.

Il terreno provato è dunque uno ma la testimonianza dell’autotrasportatore, lascia il sospetto su altri siti nei quali i Cardiello avrebbero smaltito rifiuti pericolosi, e nello specifico l’area dell’azienda  dismessa “Caputo srl”, presente nella zona industriale di Polla (nel video), e aree di competenza del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo. Zone queste perquisite e poste a sequestro a fine Gennaio 2020.

Ma il terreno provato per ora è ad Atena e necessita secondo le analisi tecniche di una profonda bonifica.

Ben venga la Rete RESTA, appena costituitasi che chiede analisi nei terreni e bonifiche rapide e certe. Il tempo trascorso è già tanto e perduto. Non ne perdiamo altro. Qui il comunicato.

Salvatore Medici

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